Gli atolli


Gli atolli
Il classico aspetto morfologico ad anello della scogliera madreporica è quello costituito dagli atolli. La parola deriva da atolu che nel Dhivehi, lingua parlata nell'Arcipelago delle Maldive, significa "chiuso" appunto per descrivere questo "cerchio" corallino.
La teoria (poi dimostrata nella metà del XX secolo) sulla formazione di queste particolari isole coralline fu proposta da Charles Darwin osservando atolli originatisi in seguito allo sprofondamento di coni vulcanici spenti. Pertanto la loro formazione viene tradizionalmentre associata a questo caratteristico fenomeno geologico.
In effetti questa struttura corallina non è necessariemente legata alle origini vulcaniche del substrato geologico. Infatti i vari fenomeni geologici spinti (principalmente subsidenza ed eustatismo) che conducono a variazioni del livello medio marino, sono la causa della sua particolare morfologia, indipendentemente dall'estrazione geologica.
La differenza principale dell'atollo rispetto ad altre formazioni coralline sta nello sprofondamento di un'isola (sia questa di origine vulcanica o meno) intorno a cui il reef si sviluppa a formare un anello.


Genesi di un atollo
Sotto ho riportato una serie di sezioni geologiche schematiche che illustrano la formazione di un atollo di tipo vulcanico e la sua trasformazione successiva in una vera e propria isola.
Ricordo che le spiaggie bianchissime ed in genere i sedimenti che si trovano negli atolli non sono formati da sabbie vere e proprie (che in geologia teoricamente sono considerate quale prodotto del disfacimento di rocce), ma da granuli di particelle di corallo triturato dall'erosione che attribuiscono loro un candore caratteristico: l'osservazione al microscopio svela la loro composizioe.
La prova dell'origine corallina di questi sedimenti è anche verificabile per il fatto che sebbene l'irraggiamento solare sia intenso, camminando sulla sabbia nelle ore più calde, non ci si scotta i piedi !









Genesi di un atollo ad anello
Fase 1: intorno al cono vulcanico spento iniza a formarsi un fringing reef.
Fase 2: In seguito allo sprofondamento il corallo concentra l'accrescimento sul bordo del cratere. Si forma infine una laguna interna sul cui fondo inizialmente è presente un vero e proprio tappero di reef, poi, con la morte dei coralli, si formano sedimenti corallini.

Legenda (a partrire da sinistra): 1- roccia di base; 2- sedimenti recenti; 3- reef fossile; 4- sabbia attuale; 5- alta-bassa marea; 6- mare "aperto".



Evoluzione di un atollo in isola corallina
Sotto ho riportato una serie di sezioni geologiche schematiche che rappresentano il processo geologico di trasformazione di un atollo in una vera e propria isola corallina, cioè formata escusivamente da componente minerale di origine biologica.







Formazione di un'sola corallina.
Fase 1: l'atollo possiede la classica laguna interna di acqua bassa.
Fase 2: in seguito allo sprofondamento la laguna poco alla volta si colma completamente di sedimenti e inizia a comparire la prima vegetazione.
Fase 3: con il proseguire dello sprofondamento si forma una vera e proria isola che verrà circondata dalla barrier reef.

Legenda (a partrire da sinistra): 1- roccia di base; 2- sedimenti recenti; 3- reef fossile; 4- sabbia attuale; 5- alta-bassa marea; 6- mare "aperto".



Aspetti di un atollo
Il risultato finale dell'edificio geologico è un grande anello di formazioni madreporiche affioranti. Spesso, nelle zone emerse, si radica anche della vegetazione che attecchisce con fatica sulla sabbia corallina (come si è detto qui non esiste un vero e proprio suolo composto dalla degradazione delle rocce preesistenti, ma solo un subsrtrato di reef fossile). Per meglio visualizzare il fenomeno ho riportato una foto aerea scaricata da Internet, in quanto non possedevo immagini di questo tipo.



Tipici atolli maldiviani (Immagine scaricata da Internet)
Ecco il paesaggio mozzafiato che accioglie il viaggiatore quando l'aereo inzia la discesa verso Hulule, l'unico aeroporto delle Maldive. Solo attraverso l'osservazione aerea possiamo renderci conto della morfologia di queste formazioni coralline: molte di esse risultano parzialmente sommerse, pertanto la vegetazione non può attecchire. Sullo sfondo si possono intravedere altri piccoli atolli perfettamente circolari dove la laguna interna è stata colmata da sedimenti.


Come qualsiasi altra formazione geologica presente sulla terra anche un atollo è destinato a scomparire: è solo questione di tempo. Basta che l'aumento del livello medio marino superi la velocità di accrescimento del corallo per far si che la struttura scompaia sotto l'acqua. Pare che questo, causa l'effetto serra, purtroppo stia succedendo alle Isole Maldive.
Quando si visita un atollo non sempre se ne percepisce la forma circolare perchè a volte non si conserva. Nelle isole Maldive spesso vediamo atolli da "manuale", ma più comunemente di questo anello corallino non restano che porzioni: altre parti sono state sommerse o addirittura non si sono formate.
Vedremo così solo dei "frammenti" che solitamente presentano una pianta allungata e ricurva ...a forma di banana, per intenderci. Sono i resti emersi dell'atollo originale. Tali formazioni sono anche presenti nel Mare dei Caraibi dove vengono chiamate con il termine di cayo.
In altri casi la laguna interna dell'atollo si è colmata con sedimenti creando così delle vere e proprie isole. Sotto ho riportato delle sezioni geologiche schematiche che illustrano questo fenomeno.



Un'isoletta originatasi da un'atollo. Hembadoo Island, Maldive (marzo 1988).
In questo caso la laguna interna si è parzialmente colmata di sedimenti a formare un'isoletta su cui attecchisce la vegetazione: un paradiso tropicale.