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Museo di Storia Naturale Franchetti Sede: Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23, Torino Telefono: 011 8123250. Sito Web: http://www.collegiosangiuseppe.it" Visite e orario di apertura La vista è possibile solo su su prenotazione, telefonando al numero di cui sopra, chiedendo del Prof. Fratel Giovanni Sacchi, naturalista e conservatore del museo. |
Breve storia del Museo
Nel Collegio San Giuseppe di Torino esiste questo museo di Scienze Naturali poco conosciuto anche dai torinesi. Il Museo di Storia Naturale Pietro Franchetti svolge principalmente funzione di museo didattico: la sua caratteristica principale è quella di possedere la prestigiosa Collezione Franchetti di Colibrì, una tra le più grandi al mondo; ma consta anche di altre sezioni: entomologica (Dr. Carlo Alberto Casolari), mineralogica - paleontologica, zoologica (invertebrati e vertebrati), malacologica e altre.
Don Franchetti iniziò presto, pazientemente, la sua raccolta, che si protrasse fino al 1945, mostrando doti di appassionato collezionista. Si recava nei luoghi più strani e remoti dove gli era stata segnalata la possibilità di qualche acquisto importante o l'esistenza di qualche curioso fenomeno. Si metteva in relazione con le persone con le quali sperava di fare scambi di esemplari. Si raccomandava ad ex-allievi e ad amici per entrare in possesso di esemplari esotici.
Il suo "gioiello", di grande valore scientifico è senza dubbio la raccolta dei Colibrì di cui era gelosissimo. Un giorno andò a visitarlo il direttore del Museo di Parigi il quale gli offrì un assegno in bianco per qualunque cifra: ma egli fu irremovibile nel rifiuto. La raccolta fu donata al Collegio San Giuseppe nel 1945, ultima tappa della sua carriera di docente.
Le grandi vetrine zoologiche.
![]() Vetrina dedicata ai galliformi. |
![]() Particolare dellea vetrina dedicata ai rapaci. |
Vetrine mineralogiche del Museo Franchetti.
Vista sulle vetrine a carattere geologico con minerali e fossili.
Particolare di una delle vetrine a carattere paleontologico con numerose ammoniti.
La collezione Franchetti
La famiglia dei Colibrì
Tale raccolta è frutto di ben trent’anni di assidue ricerche, al prezzo di non pochi sacrifici del Cav. Can. Prof. Franchetti. Oggi può vantarsi di essere la prima in Italia per importanza , ma anche una tra le più grandi al mondo!. Basti dire che su circa 334 specie conosciute di Colibrì, più di 226 sono ivi rappresentate, con oltre un migliaio di esemplari. Per ogni specie sono quasi sempre rappresentati i due sessi; per alcune anche individui in livrea giovanile, oppure in rare forme di ibridismo.
In una citazione di Mons. Pietro Franchetti (1945) si dichiara che la collezione fa parte del ben più ampio Museo di Storia Naturale del Collegio San Giuseppe di Torino Abbia essa ad apportare a tutti coloro che sono amanti delle Scienze Naturali quell' utilità unita a quel diletto, che Dio nella somma sua bontà ci ha procurato nella munifica opera della creazione.
Don Pietro Franchetti nella prima sede del suo Museo.
La collezione conta più di 1100 esemplari. I colibrì appartengono all'ordine degli Apodiformi, famiglia dei Trochilidi. Sono i più piccoli esemplari del mondo ornitologico. La specie più grande ha circa le dimensioni di un rondone e la più piccola, Calypte helenae, non supera i cm 2.8, pesando solo g 1,5. Nella maggior parte sono dotati di splendidi colori, spesso cangianti, dovuti a interferenza e dispersione di luce.
Talora si osservano graziosi ciuffi di penne che ornano le guance e la testa. Il loro becco è mirabilmente adatto alla forma del fiore che sono soliti visitare onde ricercare gli insetti ivi annidati e soprattutto il nettare. Per questo sono detti uccelli pronubi (impollinatori).
I colibrì vivono in America, dall’Alaska sino alla Terra del Fuoco, anche ad altitudini elevate o in zone desertiche, ma specialmente nella fascia tropicale; rare specie compiono lunghe migrazioni.
La famiglia dei Colibrì (Trochilidae) è inconfondibile. Il primo carattere che la rende tale è la estrema piccolezza. Il loro nido è grande come un guscio di noce. Lo difendono dai nemici con la rapidità del volo e colpendo col becco negli occhi uccelli anche più grossi ed aggressivi.
Altra caratteristica è il volo, chiamato giustamente ronzante (in inglese humming bird). Le ali si muovono così rapidamente che scompaiono all’occhio umano specialmente quando si librano sopra un fiore.
L’Eupetomena Macrura, colibrì che pesa 6 g, ha un battito di ali da 21 a 23 colpi al secondo. Un passero domestico non supera i 13 battiti al secondo. Da questo rapido movimento si deduce la forza relativa e la robustezza del cuore. Si è potuto provare che il cuore di tre Agyrtrinae pesanti da 4 a 5 g è 2,2 o 2,8% del peso totale del corpo. Per contro il peso più elevato di un'altra specie di uccelli, ad es. del Phylloscopus, è appena di 1,8%. Questa muscolatura del miocardio spiega la forza e la rapidità del volo dei Trochilidi. Chi non abbia osservato il volo dei colibrì difficilmente può farsene un'idea esatta.
Si fa presente che presso la sede del Museo Franchetti è possibile visionare un breve documentario sul volo dei colibrì.
Particolare della prestigiosa Collezione Franchetti.
Una delle vetrine della collezione
Particolare una vetrina dei colibrì