Mostra mercato internazionale di minerali e fossili:
Euro Mineral Expo 2004
Presso il settore espositivo del Lingotto Fiere, via Nizza 294, Torino







Euro Mineral Expo 2004
L'1, 2 e 3 ottobre 2004, si è svolta a Torino, presso il settore esposizioni del Lingotto, la mostra-scambio di minerali e fossili Euro Mineral Expo che richiama appassionati a livello internazionale. Anche quest'anno l'esposizione della bigiotteria ricavata dai minerali (anelli, collane, soprammobili, ecc. in ambra, giada e cristalli vari) si è affermata con una certa presenza. Sono apparsi anche alcuni tavoli che esponevano interessante materiale "etnografico", quale prodotti di artigianato provenienti in genere dall'oriente. Una sezione è stata dedicata alle scienze naturali in genere con diversi tavoli indirizzati alla malacologia ed all'entomologia.


Vista panoramica della vasta area espositiva della mostra.


Anche quest'anno devo doverosamente segnalare l'autorevole presenza alla manifestazione del Museo di Storia Naturale Don Bosco di Torino, dell'ANP (Associazione Naturalistica Piemontese), del Gruppo Mineralogico Paleontologico CAI sezione UGET di Torino, dell'Ente Parchi e Riserve Naturali Astigiani e dell'Associazione Amici del Museo F. Eusebio di Alba (ved. rispettivi riferimenti alle pagine Musei - Parchi e Associazioni del sito).


Tavolo del Museo di Storia Naturale Don Bosco di Torino (a sx il prof. Don Ezio Fonio, incaricato del museo) e del Gruppo Mineralogico Paleontologico del CAI sezione UGET di Torino (a dx Gianni Visetti).

Un femore di Atlasauro
Parlando dal punto di vista paleontologico ho nuovamente notato che gran parte dei cartellini che accompagnavano i fossili, non erano stati compilati in modo corretto e quindi incompleti.
In genere consiglio a tutti i paleontofili che vogliono acquistare qualche esemplare di fossile di pretendere dall'espositore, per quanto possibile, la precisa località di provenienza del pezzo. Per quanto riguarda la classificazione il solo nome del genere puo' essere sufficiente.

Una etichetta ...insufficiente
Un esemplaere o campione, se non munito dell'etichetta che indica il luogo esatto di ritrovamento, non ha alcun valore scientifico! Sopra vediamo il cartellino che descrive al visitatore il femore di dinosauro che compare nella foto a sinistra.
Secondo il mio modesto parere un fossile simile avrebbe dovuto essere descritto in modo meno superficiale!


(Foto sx) - Uno dei tavoli più interessanti è stato quello della Geolab che esponeva spendidi esemplari di ammoniti "svolte".








(Foto dx) - Ho riportato l'immagine di uno di questi esemplari eccezionali dove sulla stesa matrice si trovano tre conchiglie di cafalopodi (prezzo: €700,00 !).

Ho notato purtroppo che molti espositori sono disinformati e spesso non sanno dare risposta a delucidazioni che vanno oltre alla denominazione dell'esemplare in vendita e della sua età assoluta.
Riporto un aneddoto. Avendo richiesto informazioni stratigrafiche sulla località di rinvenimento di una conchiglia fossile il venditore mi risponde: "...è stata trovata sulle pendici di un monte dove un'eruzione vulcanica, milioni di anni fa, l'ha catapultata direttamente dal fondo marino." ...un fautore del catastrofismo del Cuvier?
Escludendo a priori esemplari stupendi sia dal punto di vista estetico che da quello didattico e scientifico, destinati ad un mercato riservato a musei o a collezionisti di alto livello (si parla di valori superiori a €500,00), tra tutte le meraviglie esposte non emergeva nulla di nuovo con caratteristiche scientificamente rilevanti.
A dovere di cronaca riporto di seguito alcune immagini di fossili che ho ritenuto interessanti sia dal punto di vista paleontologico che estetico.



Una serie di splendidi ittioliti.

A livello estetico segnalo l'immagine di un tavolo che presenta una notevole esposizione di ittioliti (ved. foto sopra): i prezzi vanno da €60,00 a €200,00. Questo tipo di fossilizzazione è tipico dei "Fossil-Lagerstätte" del del Cretaceo del Libano, depositi di sedimenti marini particolari dove l'eccezionale conservazione e concentrazione di fossili permette di rilevare agli studiosi una straordinaria quantità di informazioni riguardo il peloambiente.



Un favoloso esemplare di Crostaceo pare farsi strada nel sedimento che lo imprigiona.

Altri fossili eccezionali come conservazione e bellezza sono stati a mio avviso dei fossili di crostacei, di cui riporto un'immagine significativa (ved. foto sopra). L'isolamento dell'esemplare dalla consistente matrice rocciosa è stata di sicuro molto difficoltosa: un lavoro lunghissimo con minuti scalpelli e trapano di precisione giustifica il prezzo del fossile (€600,00).



Raro esempio di associazione alloctona ed autoctona

Un ottimo esempio di rigore scientifico
Sul tavolo dell'accorto Gruppo Mineralogico Paleontologico CAI sezione UGET di Torino, compare questo raro esempio di associazione alloctona ed autoctona nello stesso tempo. L'esemplare (ved. foto sopra) è stato ritrovato nei sedimenti marini del Pliocene piemontese. Sul tronco trasportato dalle onde e depositatosi sul fondo (esempio di alloctonia in quanto il vegetale si trova in un ambiente diverso da quello di origine) si sono fissati dei crostacei cirripedi (marini) del genere Balanus che pertanto sono autoctoni. L'esemplare non è in vendita.



Lamellibranchi (probabilmente del gen. Ostrea) provenienti dal Perù.

Ho ritenuto interessante segnalare la presenza di un piccolo tavolo (ved. foto sopra) che vendeva per pochi euro lamellibranchi probabilmente del gen. Ostrea provenienti dal Perù. Si trattava di campioni che presentavano specie e/o varietà diverse che avrebbero meritato di essere debitamente classificati e posti in bella mostra in qualche vetrina di un museo.