Storia di una mandibola di mastodonte
20 settembre 2022 Gualtiero Accornero (autore del sito) Con la consulenza del Dott. Piero Damarco paleontologo e conservatore del Museo Paleontologico di Asti |
Descrizione di reperti fossili
Due parole sui mastodonti
I denti dei mastodonti
I disegni del Cuvier Nella storica pubblicazione del Cuvier Recherches sur les ossemens fossiles de quadrupèdes - Tomo II del 1812, nella sezione Sur le Elephans Vivanns et Fossiles, in cui viene descritto il Mastodonte, compaiono questi due disegni di molari rispettivamente, a parire da sinistra, di Elefante attuale e di Mastodonte, che chiaramente permettono di identificare le differenze morfologiche delle due tipologie. |
Molari fossili di Mammut e Mastodonte Le differenze morfologiche tra i due molari sono chiaramente visibili in questi due fossili di Proboscidati del Pleistocene rispettivamente, a partire da sinistra, di Mammut (Mammuthus primigenius) proveniente dalle spiagge del Mare del Nord (Olanda) e Mastodonte, proveniente dalla Patagonia. Gli esemplari sono esposti nella collezione paleontologica del Museo di Storia Naturale Don Bosco di Valsalice/A> di Torino. |
I mastodonti del Piemonte
Lo storico mastodonte di San Paolo Solbrito Disegno originale del Mastodon angustidens trovato alla fine del settembre del 1849 lungo la ferrovia tra Dusino e Villafranca, nei pressi di San Palolo Solbrito, descritto da Eugenio Sismonda nella sua memoria Osteografia di un Mastodonte Angustidente del 1851 (Memorie della reale Accademia delle Scienze di Torino, serie 2., tom. XII., 1851, pp. 175 - 245). |
Il mastodonte di Ca’ dei Boschi di Valle Andona Scheletro del mastodonte completo ritrovato nel 1881 a Ca’ dei Boschi di Valle Andona (Asti) esposto al Museo Geologico e Paleontologico Giovanni Capellini di Bologna. Costituisce da sempre un forte richiamo: è esposto nella sala Elefanti e Balene, è lungo 7 metri e alto 3, si notano le lunghissime zanne. |
Ritrovamento della mandibola del mastodonte di San Paolo Solbrito
Riscoperta della mandibola del mastodonte
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Fotografia della mandibola del mastodonte Il sindaco Dott. Luca Panetta e la mandibola di Anancus arvernensis, divisa in due parti, spezzata lungo la sinfisi mentoniera, nella foto a dx si notano i tipici grandi molari del mastodonte. |
La mandibola ritrovata
La mandibola conservata nella teca Nel 2019 il nuovo sindaco, il Dott. Luca Panetta, trasferì la mandibola dal suo ufficio alla sala del Consiglio Comunale dove ora è religiosamente custodita in una teca di vetro in compagnia di un modellino che riproduce il mastodonte eseguito dal vicesindaco Riccardo Azoaglio che si è appassionato, nel tempo, al mastodonte ed ai suoi resti. |
La mandibola e le sue parti Vista della mandibola del mastodonte. Si nota che è spezzata in due parti di cui una si è in seguito ulteriormente frammentata. A fianco compaiono anche due fossili di bivalvi marini ritrovati in situ. La targhetta a destra ricorda la donazione della teca di vetro da parte dell'ex sindaco, il Dott. Carlo Alberto Goria. |
Tentativo di ricostruzione L'ex sindaco, il Dott. Carlo Alberto Goria, presenta una parte della mandibola da lui riscoperta in connessione anatomica. Attualmente si è preferito non eseguire ancora un restauro (come anche da me consigliato) prima di un preventivo consolidamento totale del reperto. |